Il Gruppo Ceramiche Ricchetti "corre" in autostrada

La storica area di servizio autostradale di Novara con edificio a ponte, ristrutturata per Chef Express da Iosa Ghini Associati, ha visto anche la posa in opera delle ceramiche del Gruppo Ceramiche Ricchetti.

Chef Express, società che gestisce le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, ha completato la ristrutturazione della grande area di servizio con struttura a ponte situata a Novara sull’A4 Milano-Torino. Pietra miliare della ristorazione autostradale nel nostro Paese, venne inaugurata nel 1947 dall’industriale dolciario Mario Pavesi e fu la prima area di ristoro sulle autostrade italiane in ordine temporale.
La progettazione architettonica dell’involucro esterno è stata curata da Iosa Ghini Associati, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale. L’edificio è stato completamente rigenerato e isolato con un rivestimento di oltre 1000 mq in legno microlamellare d’abete, permettendo così di dimensionare al minimo i suoi impianti di climatizzazione ed evitare sprechi. Dispositivi intelligenti di contenimento dei consumi elettrici, impianto fotovoltaico, illuminazione LED, impianti termici e clima ad alta efficienza di ultima generazione completano il quadro di energy saving.
L’area di Novara ha una superficie complessiva di 4.620 mq, di cui 1.370 mq destinati all’area commerciale e 320 mq per il market. Vi lavorano 115 persone. Ogni anno si contano oltre 16 milioni di veicoli di passaggio in entrambe le direzioni.
Per i servizi al pubblico sono state scelte le ceramiche Cerdisa, in particolare la collezione Network  – per un look ultramoderno in cui l’effetto cemento viene contaminato da una texture metallica – nelle varianti cromatiche White e Grey e, per il rivestimento oltre che per il pavimento, è stata selezionata la collezione Soft, del marchio Ricchetti con estetica effetto legno nel colore Caramel, armonicamente contrastante con i toni freddi high-tech. Ancora una volta l’ampio portafoglio di prodotti di Gruppo Ceramiche
Ricchetti, è stato capace di vestire l’ambiente, sapientemente creato dalla matita dell’architetto Iosa Ghini.