Le materie prime e la ricerca degli impasti
Le analisi, la gestione dei materiali di recupero, le collaborazioni con l'Università di Modena e Reggio Emilia
Temi in primo piano:
- La corretta archiviazione e digitalizzazione della documentazione
- L'implementazione dei controlli di processo
- L'impegno costante con i giovani: tirocini pre e post laurea, stage per master
- La gestione dei materiali di recupero
- Acquisti e sistemazioni in Laboratorio
- Cosa prevediamo per il futuro?
Il biennio 2020-21 ha rappresentato un momento importante per l’area Materie Prime e Ricerca Impasti. Un'area importante perché il processo produttivo del materiale ceramico di Gruppo Cerdisa Ricchetti, nonché di tutte le aziende produttive del settore, parte proprio da qui.
Vediamo nel dettaglio cosa è stato fatto, cosa si sta portando avanti e cosa ci si propone per il futuro.
La corretta archiviazione e digitalizzazione della documentazione
È stata trasferita su supporto digitale tutta la documentazione esistente, compreso lo storico delle ricette utilizzate e dei controlli, secondo un’archiviazione metodica e organizzata.
L’accessibilità immediata a queste informazioni fa in modo che sia più agevole la variazione dei parametri delle ricette e rende possibile l’elaborazione di dati sistematici.
L'implementazione dei controlli di processo
I controlli di processo rappresentano un’attività importante e sono stati intensificati: all’analisi tecnologica, effettuata sulle materie prime e che consiste in un prelievo mensile, sono stati aggiunti controlli giornalieri sull’impasto atomizzato. Questi ultimi permettono sia di intercettare in tempi rapidi eventuali criticità produttive sia di elaborare statistiche, monitorando più da vicino il comportamento delle materie utilizzate, dalla macinazione alla atomizzazione.
L'impegno costante con i giovani: tirocini pre e post laurea, stage per master
Da settembre 2020 sono state molteplici le collaborazioni con l’Università di Modena e Reggio Emilia, in particolare con le Facoltà di Scienze Geologiche (professor Gualtieri) ed Ingegneria dei Materiali (professor Silingardi), a conclusione di percorsi universitari e master, fra i quali: un tirocinio di sei mesi post laurea triennale in Geologia, un tirocinio come conclusione di un master, un tirocinio a compimento del percorso di laurea magistrale in Scienze Geologiche, uno stage con annessa tesi di laurea specialistica da 110 e lode dove Giampaolo Venturelli ha svolto la funzione di correlatore.
La tesi, dal titolo “Effetto della temperatura di raffreddamento nella cottura di 3 differenti impasti di grès porcellanato in forno semi-industriale”, ha permesso di affrontare e formulare delle soluzioni applicative per risolvere una criticità, l’eccessiva greificazione (presenza di vetro) del materiale ceramico in determinate circostanze.
Le collaborazioni lavorative con queste giovani promesse permettono a queste ultime di affrontare una prima esperienza di impiego in una grande industria ceramica nonché un aiuto concreto nelle mansioni quotidiane e nelle ricerche del Laboratorio. In ultimo, ma non ultimo, sono risorse che possono apportare soluzioni innovative e, un domani, potranno entrare a far parte di Gruppo Cerdisa Ricchetti.
Un po' di numeri anno per anno:
- 2021: 1 tirocinio post laurea in scienze geologiche;
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2022: 1 tirocinio post laurea in scienze geologiche con assunzione e 1 tirocinio curriculare di ingegneria dei materiali con tesi (correlatore Venturelli);
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2023: 2 tirocinii curriculari in scienze geologiche.
La gestione dei materiali di recupero
Sì, li definiamo materiali di recupero e non scarti, perché per Gruppo Cerdisa Ricchetti diventano nuovamente una risorsa, essendo impiegati una seconda volta all’interno del ciclo produttivo. Ricordiamo che nel 2020 sono state prodotte più di 4.600 tonnellate di rifiuti e che sono state tutte recuperate tranne 18 tonnellate.
Nello specifico più di 600 tonnellate di fanghi (scarti derivanti da rettifica ad umido) e 3.000 tonnellate di scarti cotti di piastrella (che vengono macinati e reimpiegati nell’impasto).
Gestire questi materiali di recupero non è semplice: a seconda dei mesi la quantità prodotta varia e di conseguenza la ricetta per formulare gli impasti può variare. Attualmente GCR conta quattro diverse tipologie di materiale di recupero:
- Da rettifica a secco (materiale più nobile).
- Da rettifica a umido (materiale più sensibile).
- Cotto da macinazione.
- Crudo.
- Da aspirazione (derivante dai reparti presse, atomizzazione e smalteria).
Obiettivo per il futuro: utilizzare ancora più varietà di materiale di recupero mantenendone la stabilità durante il processo.