Il punto della situazione
A sei mesi di distanza dalla prima intervista riportata integralmente nel primo numero di RGM, abbiamo chiesto all’AD del Gruppo Ceramiche Ricchetti, l’ing. Andrea Lodetti, di fare il punto della situazione con riferimento a risultati, strategie e nuovi obiettivi.
Ing. Lodetti, dal punto di vista economico e finanziario i risultati raggiunti dal Gruppo con la Sua guida sono stati di grande rilievo. Quali in particolare gli obiettivi da evidenziare?
Gli sforzi del nostro lavoro sono stati ripagati e questo è testimoniato dai numeri. Il Gruppo ha chiuso il 2016 a quota 165,2 milioni di Euro di fatturato, di cui l’80% realizzato all’estero. In quest’anno, dopo aver portato a termine la ristrutturazione finanziaria, possiamo dire di aver completato anche la revisione dell’assetto industriale. Negli ultimi 3 anni abbiamo investito quasi 20 milioni di euro in impianti e tecnologie, ponendo le fondamenta per lo sviluppo di un piano industriale, che ha come obiettivo ultimo il raggiungimento della massima performance di tutte le aziende del Gruppo, sia dal punto di vista produttivo che dal punto di vista economico: efficientamento operativo e upgrade tecnologico sono gli ingredienti base per la nostra ricetta di sviluppo. Il miglioramento progressivo è visibile in alcuni indicatori di Bilancio dell’esercizio 2016 e questo vuol dire che le azioni decise e intraprese per farci ripartire erano corrette: dopo alcuni anni di risultati negativi abbiamo registrato un Margine Operativo Lordo (EBITDA) positivo, ciò indica che le attività operative ora generano cassa e che siamo pronti per sfruttare in pieno le grandi potenzialità di un Gruppo che ha ora le carte in regola per un deciso rilancio sulla scena internazionale. Il tutto è supportato da indicatori che prevedono una crescita importante nei mercati stranieri, in particolare Stati Uniti e Far East, con un fatturato in crescita a due cifre, ma anche da segnali di miglioramento sul mercato europeo, dove stiamo consolidando la nostra posizione; i numeri sono incoraggianti per crescita di fatturati e aumento di redditività. Per un ulteriore sviluppo nel breve termine stiamo valutando nuovi investimenti tecnologici, che ci permetteranno di offrire al mercato pannelli ceramici di grandi dimensioni. Le nostre infrastrutture produttive di Maranello sono potenzialmente in grado di consentire il raddoppio della capacità produttiva, quindi non mettiamo limiti alle nostre prospettive di sviluppo.
La scorsa edizione di Cersaie ha rappresentato il ‘giro di boa’ per il Gruppo Ceramiche Ricchetti. Quali sono invece le Sue aspettative per l’edizione 2017?
Cersaie 2017 non rappresenta per noi un punto di arrivo, bensì un momento importante di verifica e confronto sullo stato di avanzamento del nostro percorso di rilancio commerciale.
Porteremo a questo appuntamento nuove idee e tanta energia e ci aspettiamo di ricevere ulteriori stimoli dal confronto con clienti, partner e competitor. Oltre alle consolidate collaborazioni con l’architetto Massimo Iosa Ghini e lo stilista Roberto Cavalli, entra nel vivo una nuova collaborazione con lo studio di progettazione Momodesign, per una collezione pensata per il mondo dell’architettura. Daremo anche vita ad iniziative di cobranding con importanti aziende italiane del settore dell’arredo come Arclinea. Attivare sinergie di immagine con realtà leader dell’arredo di alta gamma vuol dire confermare la nostra volontà di proporci come interlocutore evoluto in grado di supportare progetti importanti sia in ambito residenziale che nello sviluppo dei grandi “contract” internazionali. Sempre parlando di investimenti, anche nella comunicazione la nostra attenzione prioritaria sarà rivolta ai professionisti del settore, dunque architetti, designer e developer.
Qualcos’altro da aggiungere a cui tiene in modo particolare?
Certamente. In questi due anni con i miei collaboratori abbiamo formato un team manageriale che funziona, coeso e motivato e a cui voglio dare merito. Ciascuno si è posto, per il proprio ruolo e nel rispetto altrui, degli obiettivi sfidanti che a poco a poco stiamo raggiungendo con il contributo e il supporto reciproco. Tutto quello che stiamo raccogliendo è frutto del lavoro di un gruppo che ha sposato appieno il progetto, lo ha fatto proprio e ha saputo mettere in campo uno spirito imprenditoriale che ci ha consentito di affrontare e superare le situazioni più difficili. Sappiamo che la strada per tornare ad essere tra i leader del settore è ancora lunga e piena di ostacoli, ma ora sappiamo che possiamo farcela. La differenza con il passato è soprattutto qui.